Paola Tavella ha cominciato a scrivere questo libro un pomeriggio d’autunno sul tavolo della mia cucina. Non sapeva ancora cosa volesse raccontare, cosa che dopotutto succede a tutti quelli che a un certo punto si siedono e cominciano a scrivere una storia che non si sa bene dove li porterà.  Le ho preparato una delle mie tisane tiepide e l’ho lasciata lavorare mentre i miei gatti la importunavano. In casa si sentiva solo il rumore dei tasti del computer. Il furore creativo le fece finire il primo capitolo in poco meno di un’ora, e me lo lesse. Era solo l’inizio di quello che sarebbe poi diventato un romanzo magnifico e potente. 

Il sesso magico (Sonzogno, 16 euro) è un fiore raro, uno di quei romanzi che non riesci a metter via, che ti tiene sveglia di notte nonostante il giorno dopo devi prendere un aereo molto presto. Perché parla di te, non solo a te, uno di quei miracoli che succedono con i libri belli. Perché le donne intelligenti sono stupide in amore? È il sottotitolo, ma anche la domanda che si fa la protagonista e che pone alle sue tante amiche e che tutte noi, prima o poi, si sono fatte. Le donne riescono a fare molte cose prodigiose, crescere i figli da sole, lavorare e guadagnare molto, fanno viaggi avventurosi e risolvono una quantità spropositata di problemi eppure, quasi sempre, sono cretine in amore. Perché? Attorno a questa domanda complicatissima si dipana questa autobiografia immaginaria dove la protagonista racconta di una delusione d’amore, di un uomo traditore e inaffidabile che ci è mancato un pelo che mandasse all’aria anni di libertà, di piacere, di emancipazione e di evoluzione spirituale. Una femminista può finire sotto la suola di un noioso buddista la cui unica preoccupazione è raccogliere le carote nell’orto?  Può eccome. Alzi la mano chi non ci è cascata, chi per un tempo breve o lungo non si sia improvvisamente ritrovata a rinunciare alla propria radiosità e a vedersi appassire a fianco di un uomo invidioso del nostro talento o cinico a tal punto da sputare sulla nostra bellezza. Ma perché lo facciamo? A tutto questo risponde, nella sua esilarante interlingua,  Guru Dev Singh maestro di kundalini yoga messicano che appare magicamente nella vita della protagonista quando ne ha più bisogno dispensando pillole di saggezza. Guru Dev (chiamato lo Zio dai suoi studenti romani) pronuncia verità insopportabili come «Las donnas apasionadas no vanno ben para hombres de cierta età, gli fanno aumentar la presiòn. Sono mejores le donne dulci.» e verità imprescindibili, come quando ammette di essere uno stronzo, come tutti gli altri uomini. Perché, sostiene il maestro, si è ancorati a un’idea di amore vetusta e pisciana, ovvero a un modo di pensare alle relazioni che andava bene nell’Era dei Pesci, ma che può portare grande sofferenza in quest’era aquariana, dove le relazioni di coppia sono in crisi perché «L‘idea che tu appartieni a qualcuno, e che qualcuno appartiene a te, è finita, ovunque potete vedere che non funziona più.» Ma tutto questo non provoca grande sofferenza? Si chiedono Paola e le sue amiche. Sì, dice Guru Dev. Ma nella vita hai due possibilità: soffri, o non soffri. 

Il sesso magico non è solo un romanzo sull’amore. È anche una grande storia sull’amicizia femminile. Nessuno riesce a consolarti dal dolore di un amore fallito più di un’amica che non solo ci è passata, ma che conosce molto bene la medicina da somministrarti quando ne hai più bisogno. È il ritratto di una donna uguale alle altre eppure speciale, che viaggia, lavora, fa figli, si innamora, soffre, fa cazzate e rischia di perdere se stessa. È la storia di tutte noi, che in qualche modo siamo riuscite a sopravvivere sempre. 

«Sapete che cos’è il sesso magico? Un ragazzo incontra una ragazza che gli piace e le chiede: “Facciamo l’amore?” Lei risponde di no, non lo conosce abbastanza. Lui insiste: “Se vieni a letto con me conoscerai il sesso magico.” “No” si schermisce lei. “E dai” la incoraggia lui. Lei allora gli domanda: “Che cos’è il sesso magico?” “Non posso dirtelo” risponde lui, “altrimenti non verrai con me.” Ma lei vuole che il segreto le sia svelato prima, ad ogni costo. “Bene” si arrende infine lui, “il sesso magico è così: tu e io andiamo a letto insieme, ed entrambi proviamo moltissimo piacere, tu sei molto soddisfatta, io sono molto soddisfatto. Poi, quando abbiamo finito, ti dico: ‘Sparisci!’ E tu sparisci.”»

 

 

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