Schermata 2015-04-28 alle 10.42.05Caro Pietro,

sei nato stamattina alle 5.47, quasi insieme al sole. Per oggi hai assolto tutti i tuoi compiti: hai toccato tua mamma per la prima volta, hai conosciuto tuo padre, hai accettato che ti infilassero un cappello di lana, sei stato nutrito, hai realizzato di non essere solo, ti sei concesso almeno una possibilità di piangere. Adesso stai dormendo. Anche questo è un compito. Tu ora sai cosa è la responsabilità. Continuare a essere responsabile come lo sei stato oggi ti aiuterà a non renderti dipendente dalle persone, dalle circostanze, dalle ideologie. Ti terrà legato alla tua coscienza, ti renderà un uomo libero. Ben presto ti accorgerai quanto sia faticoso compiere ogni giorno delle scelte, a volte dimostrerai coraggio, altre volte ti sentirai impotente, arrabbiato e riuscirai a vedere le due strade più facili da percorrere quando si è molto stanchi: prendertela con te stesso o dare la colpa della tua frustrazione a qualcun altro. Tutte le volte che sceglierai il ruolo della vittima, perderai un pezzo di libertà; tutte le volte che ti faranno sentire in colpa, perderai un’occasione per conoscerti; tutte le volte che nasconderai la verità a te stesso, perderai.

Qualcuno sta già decidendo per te dove abiterai, quale il Paese cui farai riferimento.

Probabilmente fra qualche tempo io e te saremo cittadini di due Paesi diversi, ma avremo ancora la possibilità di dirci come stanno le cose. Sarebbe bello vederti crescere indifferente ai confini politici, geografici, culturali. Mi piacerebbe vederti vivere e viaggiare ovunque, sentire che hai mantenuto quell’accento così diverso dal mio. Sei veneto, io siciliana. Potrei dirti quanto siamo diversi e allo stesso tempo uguali, ma non ho voglia di farti vecchi discorsi. Dimmi tu, adesso, qualcosa di nuovo.

Voglio metterti in guardia intanto dalle mie parole: io sono solo la prima fra le tante persone che ti diranno cosa devi fare. L’unico consiglio che davvero sono autorizzata a darti è di non ascoltarmi perché le regole che conosco io, sono molto diverse da quelle che stai imparando a conoscere tu. Tu sei nuovo, io no.

Sono nata e cresciuta in un mondo bugiardo e fra i bugiardi mi sono mescolata, spesso perdendomi. Sono una signora di quasi trent’anni troppo vecchia ormai per il tuo mondo. Sono un rudere e la mia coscienza non è più definita della tua. Io e te siamo uguali, entrambi cittadini, entrambi prede della paura. Ma tu ora hai la possibilità di cambiare le regole del gioco, puoi redigere la tua personale Costituzione. Non so se sarai un grado di trasformare il mondo in un posto migliore, probabilmente nemmeno ti interesserà.. L’unica battaglia che vale davvero la pena combattere è quella contro la menzogna.

Ci stanno già provando a fare di te un bugiardo, la finzione va di moda e tuo compito è distruggere tutte le mode, inventare il tuo stile.

Forse sarai uno dei primi a laurearsi e trovare lavoro, da anni non vediamo questo prodigio. Abbiamo consumato, divorato tutto. Potrai decidere di rimanere in un Paese che ha scelto di morire, oppure andartene dove tutto è appena iniziato. Oppure puoi diventare mago: trasformare lo stato delle cose, cambiare la legge che regola il nostro vecchio mondo.

Oriana Fallaci scriveva: Le leggi dei prepotenti offrono solo un vantaggio: ad esse puoi reagire lottando, morendo. Le leggi della brava gente, invece, non t’offrono scampo perché ti si convince che è nobile accettarle. In qualsiasi sistema tu viva, non puoi ribellarti alla legge che a vincere è sempre il più forte, il più prepotente, il meno generoso…

Ma questo accadeva nel 1975.

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